MUZIKE SHQIP ME TE BUKURA NE BOTE,WINDOWS SHQIP FILMA SHQIPTAR DHE PROGRAME FALAS 2023

Serie A

« Older   Newer »
  Share  
hantol999
view post Posted on 24/5/2009, 19:08     +1   -1




Accuse velate all'arbitro"Ma noi insufficienti"
Il tecnico rossonero ammette la prestazione deficitaria della sua squadra ma ammette che le decisioni di De Marco hanno innervosito i giocatori
Mail Stampa 0 commenti OkNotizie badzu Facebook Gazzatown MILANO, 24 maggio 2009 - Giorno di contraddizioni. L'addio di Maldini a San Siro, ma anche quello di Ancelotti. Giornata di addio feroce, maltrattato dalla Roma, onesta fino in fondo da non guardare in faccia nemmeno la leggenda. Addio a suon di gol e di striscioni. Curva impietosa, tutta per Paolo, ma anche bacchettona. Come quel manipolo di ultrà pronti a ringraziare il capitano, ma anche a non perdonargli di averli definiti "mercenari e pezzenti". Vecchie ruggini che risalirebbero addirittura al dopo Istanbul nel maggio 2005 nel rendez-vous alla Malpensa dopo il k.o. con un gruppo di irriducibili fuori di testa che oggi, al 90', gli hanno ricordato di "avere mancato di rispetto" a chi lo ha "arricchito". O come quello indirizzato al tecnico di Reggiolo. Chiaro e netto: "Pur avendo le tue colpe, grazie Carletto, uomo di onestà, vittima della politica perdente di questa società". Frasi taglienti che sottolineano lo strappo fra la frangia più agguerrita dei tifosi, squadra e, appunto, società. Come non era mai accaduto nell'era Berlusconi.

"Fisicamente stiamo bene. Il mio futuro? Meglio non parlarne, questa settimana" peccato — Colpe che anche oggi hanno forse influito sulla débacle rossonera. A cominciare dalla sostituzione di Beckham con Seedorf o alla decisione di non schierare dal primo minuto la corsa e la personalità di Zambrotta, dato per affaticato. "Volevo cambiare l'assetto tattico", sussurra stremato in conferenza stampa. "Ma quella è una minima parte della tifoseria", indica minimizzando la rivolta. E adesso l'orrore dei preliminari diventa realtà. Vai a dirglielo che il suo Milan ha vinto due volte la Champions partendo proprio da lontano. Un vero peccato. "Peccato" come la parola pronunciata due volte da Silvio Berlusconi sul futuro di Carletto. Condanna praticamente eseguita.


Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, corrucciato in tribuna. Reuters firenze — Ancelotti non è nemmeno al corrente del discorso pronunciato dal patron rossonero negli spogliatoi: "So che è entrato ma ero a parlare alle tv", taglia corto. Ma che serve ora recriminare? Lo ammette: "Brutto risultato, non ce l'aspettavamo di andarci a giocare il futuro nell'ultima a Firenze". Fa una pausa: "La dobbiamo preparare bene e chiudere il conto al Franchi. Dimenticare subito la Roma".

onestà — C'è chi lo punge: "L'ultima a San Siro? Non è detto", afferma orgoglioso Carletto. E torna alla partita: "L'arbitraggio ha innervosito la squadra, ma la prestazione è stata insufficiente; non siamo partiti bene e abbiamo faticato a recuperare il primo gol. Poi, quando avevamo la partita in pugno, è arrivato il gol di Menez".

coraggio — Ma che settimana sarà? "Normale - afferma Ancelotti -, nessun ritiro anticipato. Dobbiamo giocarla con coraggio e convinzione". Poi quasi a voler rassicurare sul suo operato infila: "Secondo me fisicamente stiamo bene. Magari toccherà a Gattuso sostituire Ambrosini". Soffre da morire e non lo nasconde. Poi dà un calcio al Chelsea e al triumvirato presieduto da Leonardo con Tassotti e Galli. "Il mio futuro? - ringhia -. La cosa migliore per rasserenare la settimana e di non parlare. Ok? Non parlarne". E fugge via.


 
Top
0 replies since 24/5/2009, 19:08   59 views
  Share