Il BIOS (BASIC INPUT/OUTPUT SYSTEM) è l'elemento fondamentale di un PC ed è presente in ogni scheda madre.
E' memorizzato all'interno di un chip di memoria di tipo flash ROM, che ne permette gli aggiornamenti, ed è adibito al rilevamento di tutti i device hardware presenti, al controllo di eventuali problemi degli stessi, al rilevamento di Hard Disk e CD-Rom, al controllo diagnostico della RAM installata ed all'avvio del Sistema Operativo.
Molte volte vengono rilasciati nuovi Bios direttamente dai produttori per correggere eventuali difetti di programmazione, rilevamenti non corretti dei nuovi dispositivi hardware installati e/o aggiunta di nuove funzionalità. Avere quindi un Bios aggiornato è molto importante e utile.
Come vedremo, l'aggiornamento del Bios è un passaggio delicato, ma non impossibile. Sono da tenere in considerazione alcune regole basilari per non compromettere in modo drastico e definitivo il funzionamento della scheda madre, ma avendo ben presente queste precauzioni, il risultato sarà quello sperato.
Inanzitutto il consiglio è quello di aggiornare il Bios solo in caso di effettiva necessità, di non tentare l'aggiornamento in caso di temporali o di un utilizzo eccessivo di elettrodomestici che potrebbero portare ad una repentina interruzione dell'energia elettrica e, in ultimo ma non meno importante, di avere ben presente il preciso modello della vostra scheda madre.
Attenzione: in caso di sistemi overcloccati, riportare tutto alle impostazioni di default.
Ricordatevi che se l'aggiornamento non va a buon fine, il più delle volte si è costretti a cambiare scheda madre. Fata quindi le cose con estrema calma e tranquillità.
La prima azione è recarsi sul sito del costruttore della scheda madre (Asus, Abit, DFI, MSI,....) e scaricare la versione Bios che ci interessa unitamente all'utility di aggiornamento, di solito il primo è un file .bin ed il secondo un file eseguibile .exe (AWDFLASH.EXE, AFLASH, AMIFLASH.EXE, AK33102.EXE), che possono essere contenuti entrambi in un file zippato.
Adesso dobbiamo creare un disco di avvio, reperibile all'indirizzo
http://www.bootdisk.com oppure formattando in una finestra Dos (o direttamente in Dos) un dischetto con il comando FORMAT A:/S e successivamente copiamo i due file precedentemente scaricati (ricordatevi di estrarre i file nel caso siano .zip).
Ancora un passaggio prima di effettuare l'aggiornamento vero e proprio. Verificate se è presente una protezione di sovrascrittura del Bios tramite un jumper da spostare, rintracciabile sul manuale della scheda madre, oppure direttamente presente nel Bios (per entrare nel Bios tasto CANC durante la fase di Boot) sotto la voce Chipset Feature Setup o Advanced CMOS Setup, ed impostate le voci Flash su Enable e System Bios Cacheble su Disabled per evitare la riscrittura sulla cache, impostate il floppy disk come primo dispositivo di avvio (Boot Sequence), salvate le impostazioni e riavviate il pc con il dischetto inserito.
Se le operazioni sono state eseguite correttamente vi troverete nel DOS con selezionato l'unità A:\, ora dovete lanciare il programma di Flash (quello .exe) e, seguendo le istruzioni, potrete decidere se fare una copia del bios esistente (consigliato) e/o lanciare l'aggiornamento scrivendo il nome per esteso del nuovo Bios (se il file scaricato si chiama a:\asdxxxasd.bin dovrete riscriverlo esattamente così, in alcuni bios il file da scrivere va messo dopo il nome dell'utility flash es a:\xxxx.exe asdxxxasd.bin).
L'aggiornamento avrà inizio e si concluderà con un messaggio di avvenuto upgrade. Uscite dal programma, togliete il floppy, riavviate il pc, entrate nuovamente nel Bios e caricate le impostazioni predefinite (SET DEFAULT VALUES), salvate a riavviate il pc.
Altra maniera per aggiornare il Bios è quella di mettere sia l'utility di aggiornamento che il nuovo bios direttamente sulla root C:\ al posto del floppy (C:\xxxx.exe e C:\asdxxxasd.bin), nulla cambia se non la lettera di unità da utilizzarsi.
Esistono inoltre gli aggiornamenti automatici sotto Windows, altrettanto validi e veloci, basta seguire, ove presenti, le istruzioni riportate sul sito del costruttore della scheda madre.
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