FLUTURA |
|
| ASCOLTANDO IL SILENZIO
Sedevo sugli scogli illuminati dai deboli e fissi raggi del sole che stava spegnendosi. Il mare sembrava una lastra di argento fuso e il suo rumore, dovuto alle onde cadenzate che terminavano la loro lunga corsa schiantandosi sulla roccia ove ero seduto, si confondeva con il rumore dell'amica radiolina che imitava perfettamente il fruscěo del vento che la disturbava. Mi sentivo libero come i gabbiani che volavano nel cielo arancione lanciando di tanto in tanto uno strillo acuto come se volessero richiamare la mia attenzione. In quel "silenzio" assordante persino i granchi si stancavano di stare fermi allo stesso posto, ma io ero lě, immobile e con la mente vuota. Fra un'infinitŕ di cose che mi circondavano, io ero quella che faceva meno rumore perchč avevo te che dormivi nel mio cuore.
|
| |